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Forse hai la malattia dello shopping: si chiama oniomania e ha dei sintomi ben precisi

Scopriamo cos’è l’oniomania, la dipendenza dallo shopping compulsivo: se vi riconoscete in questa descrizione avete bisogno d’aiuto

Hai mai avuto la sensazione di essere trascinato in un vortice di offerte irresistibili? Quella scarpa in saldo, la giacca che sembra fatta apposta per te, o il gadget tecnologico che ti promette di semplificarti la vita. O più semplicemente: Natale, il periodo che sublima tutto ciò e lo rende follia collettiva, quindi in un certo senso lo “normalizza”.

Lo sapevate che anche lo shopping può diventare una malattia? – istitutonervilentini.it

Eppure, quando torni a casa con le mani piene di sacchetti, ti rendi conto che forse non ne avevi davvero bisogno. Per alcune persone, però, lo shopping compulsivo non è solo un momento di euforia, ma una vera e propria dipendenza, con conseguenze che possono diventare serie.

Il disturbo da acquisti compulsivi, noto anche come oniomania, è un comportamento patologico caratterizzato dall’incapacità di resistere all’impulso di comprare. Non si tratta di semplici acquisti impulsivi, ma di un ciclo emotivo che coinvolge ansia, sollievo temporaneo e sensi di colpa. Le persone che ne soffrono spesso acquistano oggetti inutili o che non possono permettersi, accumulando problemi finanziari e tensioni nelle relazioni personali.

Secondo studi recenti, questo disturbo colpisce tra il 5% e il 7% della popolazione nei Paesi occidentali, con una prevalenza maggiore tra le donne. Tuttavia, non è una questione di genere: chiunque può sviluppare questa dipendenza, soprattutto in un’epoca in cui il consumo è continuamente incentivato da pubblicità e promozioni mirate.

Ma perché alcune persone non riescono a smettere di comprare? Alla base dello shopping compulsivo ci sono spesso motivazioni emotive. Per molte persone, acquistare diventa un modo per colmare un vuoto o per affrontare sentimenti negativi come tristezza, ansia o insoddisfazione personale. Il gesto dell’acquisto genera una sorta di “picco di piacere” legato al rilascio di dopamina, lo stesso neurotrasmettitore associato ad altre dipendenze.

Anche fattori sociali e culturali giocano un ruolo importante. Viviamo in un mondo dove il consumo è spesso associato al successo e alla felicità. Le piattaforme online, con offerte personalizzate e un facile accesso al credito, non fanno altro che alimentare il problema, rendendo lo shopping una tentazione continua.

Quando lo shopping diventa un problema

Riconoscere il confine tra un semplice amore per lo shopping e un problema patologico non è sempre facile. Ecco alcuni segnali di allarme:

  • Acquisti impulsivi frequenti, spesso seguiti da sensi di colpa.
  • Problemi economici, come debiti o difficoltà a pagare le spese essenziali.
  • Accumulo di oggetti inutili o mai usati.
  • Conflitti familiari legati alle spese.

Chi soffre di oniomania può anche manifestare irritabilità o persino aggressività quando viene ostacolato nel fare acquisti. Non si tratta solo di un capriccio: il bisogno di comprare è spesso vissuto come una necessità incontrollabile.

La buona notizia è che lo shopping compulsivo può essere trattato con successo. La terapia più efficace è la psicoterapia cognitivo-comportamentale, che aiuta le persone a riconoscere i propri schemi di pensiero disfunzionali e a sviluppare strategie per gestire gli impulsi. In alcuni casi, può essere utile anche un supporto farmacologico, come antidepressivi o stabilizzatori dell’umore.

Un altro passo fondamentale è l’educazione finanziaria. Imparare a gestire il proprio budget e a distinguere i bisogni reali dai desideri momentanei può fare una grande differenza. Anche il supporto dei familiari è cruciale: offrire comprensione e aiuto, invece di giudizi, aiuta chi soffre di questo disturbo a sentirsi meno isolato.

Forse ti stai chiedendo se anche tu rischi di cadere in questa trappola. Il primo passo è ascoltarti: fai acquisti per soddisfare un bisogno reale o per riempire un vuoto? Se ti ritrovi a comprare cose di cui non hai bisogno o a sentirti in colpa subito dopo, potrebbe essere il momento di fermarti e riflettere. Lo shopping può essere un piacere, ma non dovrebbe mai trasformarsi in una gabbia.

AntonioP

Giornalista pubblicista dal 2010, "fratello maggiore" di tanti redattori del network, autore di trasmissioni televisive. In TvPlay sono, insieme a Claudio Mancini, il conduttore di FantaTvPlay, di "Chi Ha Fatto Palo" e di altri format creati da noi. Sono una persona che ha fatto della scrittura la sua ragione di vita, coronando un sogno che avevo fin da bambino. Il mio motto è “lavorare seriamente senza mai prendersi sul serio”. Cerco di trasmettere la mia passione e il mio entusiasmo alle persone che lavorano con me: quando ci riesco… ci divertiamo!

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