Misurare la pressione per tenerla sotto controllo è fondamentale ma siete sicuri di farlo nel modo giusto? L’errore che si commette spesso.
La pressione sanguigna è un indicatore vitale che riflette la forza esercitata dal sangue contro le pareti delle arterie durante il ciclo cardiaco.

Comprendere i valori di pressione sistolica e diastolica è fondamentale per diagnosticare correttamente le condizioni legate alla pressione del sangue, come l’ipertensione. Tuttavia, uno studio recente condotto dai ricercatori della Johns Hopkins Medicine ha messo in luce quanto sia cruciale il corretto posizionamento del braccio durante la misurazione della pressione sanguigna.
Come misurare la pressione sanguigna
La pressione sistolica, rappresentata dal numero più alto nella lettura della pressione sanguigna, indica la forza esercitata quando il cuore si contrae. La pressione diastolica, al contrario, misura la forza nelle arterie tra un battito e l’altro e viene indicata con il numero più basso. L’ipertensione viene classificata in stadio 1 o 2 a seconda dei valori di queste due misure, con soglie ben definite che aiutano i medici a determinare il trattamento appropriato.
Il team di ricerca ha analizzato le letture della pressione sanguigna in 133 adulti tenendo conto di tre diverse posizioni del braccio: appoggiato sulle ginocchia, su una superficie o pendente lungo i fianchi. I risultati hanno evidenziato come alcune posizioni possano influenzare significativamente i valori rilevati. In particolare, tenere le braccia lungo i fianchi ha mostrato un aumento notevole sia nella pressione sistolica che in quella diastolica rispetto alle altre posizioni.
Questi risultati hanno sorpreso anche gli esperti come la dottoressa Tammy Brady dell’Hopkins Children’s Center, evidenziando come una semplice variazione nella posizione possa portare a diagnosi errate o alla prescrizione non necessaria di farmaci anti-ipertensivi. Questi errori non sono da sottovalutare poiché possono comportare effetti collaterali indesiderati per i pazienti.

Una delle principali conclusioni dello studio è l’esigenza di educare sia i pazienti che gli operatori sanitari sulla tecnica corretta per misurare la pressione sanguigna. Seguendo le linee guida dell’American Heart Association – piedi a terra, schiena supportata e braccia al livello del cuore su una superficie, si può ottenere una lettura accurata e affidabile. Questo approccio consente non solo ai medici ma anche ai pazienti stessi di monitorare meglio la propria salute cardiovascolare evitando allarmismi o trattamenti non necessari.
Lo studio evidenzia un aspetto spesso trascurato ma essenziale nella gestione dell’ipertensione: l’importanza della precisione nella misurazione della pressione sanguigna. Adottando pratiche corrette e informate si può migliorare significativamente l’affidabilità delle diagnosi legate alla salute cardiovascolare.