Stare troppo sui social ti costa il licenziamento anche se non sei al lavoro “E’ un dramma anche per te”

Utilizzare i social? Sì, ma prestando molta attenzione, tutto quello che c’è da sapere in merito e cosa potrebbe accadere.

Siamo abituati a passare gran parte delle ore durante la giornata sui social, questo è innegabile. Sono tantissimi quelli che a fine giornata amano trascorrere del tempo sulle varie piattaforme, una vera e propria forma di distrazione per moltissimi.

Gruppo di ragazzi che utilizza lo smartphone
Stare troppo sui social ti costa il licenziamento anche se non sei al lavoro “E’ un dramma anche per te” (istitutonervilentini.it)

Ma attenzione ci sono casi in cui tutto questo potrebbe portare ad un licenziamento e oggi capiremo cosa è emerso da una sentenza della Corte d’Appello di Roma. Prestare molta attenzione all’uso che si fa dei vari social è fondamentale per scongiurare spiacevoli inconvenienti.

Stare troppo sui social potrebbe farti perdere il lavoro: cosa è accaduto?

Di questi tempi trascorrere del tempo sui social è, ormai normalità, questo lo sappiamo bene, ma delle volte utilizzarli male potrebbe anche portare a dei problemi seri. Nello specifico oggi esamineremo un caso e questo riguarda l’utilizzo delle varie app legate al lavoro, non tutti lo sanno, ma si rischia di perdere il posto di lavoro.

Donna che posta una foto sui social
Stare troppo sui social potrebbe farti perdere il lavoro: cosa è accaduto? (istitutonervilentini.it)

A stabilire tutto questo una recente sentenza della Corte d’Appello di Roma n. 4047/2025. Nello specifico un lavoratore era nel periodo di malattia, ma sui social ha postato contenuti che risultavano incompatibili con il proprio stato di salute, ma cosa potrebbe accadere? Il dipendente potrebbe essere licenziato nel dettaglio per violazione del vincolo fiduciario con il datore di lavoro, elemento fondamentale nel rapporto subordinato. Nel caso che è stato esaminato, il dipendente aveva, sui suoi social, postato foto e video di allenamenti in palestra, in questo caso era tutto in contrasto soprattutto con le prescrizioni mediche dichiarate.

Tutto questo è risultato sufficiente per giustificare il licenziamento immediato. Nello specifico la giurisprudenza italiana stabilisce che non basta che vi sia un uso generico dei social durante la malattia, ma è fondamentale che via sia una “lesione concreta” del rapporto fiduciario o dell’immagine aziendale.

Tutto questo si applica anche a permessi e congedi: altri casi, infatti, sono stati confermati da altri tribunali di Napoli e Benevento è risultato che alcuni dipendenti siano stati licenziati perché avevano, utilizzando sempre i propri social, pubblicato immagini di vacanze o attività incompatibili con l’assenza dal lavoro per i motivi precedentemente dichiarati. Il rischio di licenziamento per uso scorretto dei social ovviamente non si limita a questo.

Nello specifico postare anche dei contenuti offensivi o criticare l’ambiente di lavoro o il datore di lavoro potrebbe andare ad intaccare il rapporto fiduciario e in più potrebbe rovinare l’immagine dell’azienda, questo è stato anche stabilito da una sentenza del Tribunale di Roma. È sempre opportuno utilizzare i social in modo intelligente per riuscire a scongiurare spiacevoli inconvenienti.

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